Terapia Sintomatica o Curativa?

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Terapia Sintomatica o Curativa?

Jones Institute Italia - Corsi di Formazione Sanitaria
Pubblicato da Dr. Erik E. Gandino in Generico · Martedì 26 Gen 2021 ·  3:00
Tags: osteopatiascuola
Molti credono che la nostra medicina scientifica occidentale sia una metodica curativa, mentre per lo più essa è una disciplina volta a sopprimere il sintomo. Basti pensare al diabete tipo II o all’ipertensione, la vera terapia salvo casi eccezionali non è la metformina o una ace-inibitore; ma bensì la corretta alimentazione a la giusta attività fisica. Ma molti pazienti non vogliono rinunciare a ciò che gli ha fatto ammalare e quindi preferiscono curare i sintomi; ma non affrontando realmente la malattia di base, essa presto o tardi sfocia in altre problematiche, quindi si sta solo cercando di guadagnare tempo ingannando sé stessi.

Lo stesso fenomeno può capitare anche in terapia manuale ed in fisioterapia; molto spesso i nostri pazienti non risolvono, ma migliorano per un po’ e poi devono tornare a farsi trattare. Potrei citare moltissime metodiche ma per avere una visione pratica pensiamo a tutti quegli esercizi di postura che forzano il corpo a mantenere un corretto allineamento, se non svolti continuamente il soggetto ritorna allo schema primario, quindi stiamo solo facendo un lavoro sintomatico, che per carità evita un peggioramento ma non risolve la motivazione del perché quella postura si altera. Alcune volte la causa non è correggibile, ma spesso lo potrebbe essere se si conosce bene il corpo e si comprendessero i veri meccanismi che stanno alla base del problema.

Quali sono questi meccanismi allora? Sono gli errori recettoriali! Chi è in grado di riconoscere questi errori e correggerli padroneggia la diagnosi e la cura di moltissime problematiche fisiche e non solo che colpiscono tutti noi più o meno intensamente nell’arco della nostra vita. Tutti i trattamenti sarebbero più rapidi e duraturi. Come si può fare pare apprendere di più sugli errori recettoriali? Beh è molto semplice, bisogna imparare a guardare dove altri non guardano e trattare dove altri non trattano. Il Counterstrain fa esattamente questo, aggiunge alle conoscenze di base dell’operatore nuove informazioni, uniche e fondamentali per andare oltre la valutazione classica che tutti bene o male sanno svolgere. Questa valutazione classica di base è utile in alcuni casi e buona per alleviare i sintomi ma quasi mai è risolutiva.
È ora per le professioni sanitarie di fare di più che il mero trattamento sintomatico, che ripeto è fondamentale in alcuni casi ed utile in tutti; ma rimane sempre un lavoro superficiale. È ora di imparare a riconoscere e trattare in modo tangibile gli errori recettoriali ed uscire dal paradigma classico delle tensioni muscolari senza un razionale fisiopatologico. Se sei un operatore sanitario, entra nel mondo del Counterstrain ed impara i segreti profondi del corpo umano.



Per imparare a trattare tutti questi aspetti la formazione specialistica post universitaria in Counterstrain è la formazione giusta per gli operatori del settore! La più completa che un operatore sanitario possa frequentare per comprendere, risolvere ed indirizzare le problematiche viscero-organiche nella loro ampia complessità.

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