La Disfunzione Somatica
IL CONCETTO DI DISFUNZIONE SOMATICA
La disfunzione somatica è una condizione del sistema muscolo-scheletrico riconosciuta unicamente dall'osteopatia ma estremamente calzante per definire diverse condizioni alterate del corpo umano. Tale termine è stato coniato per la prima volta negli anni ‘60 del secolo scorso da Ira Rumney, in sostituzione della vecchia ed incompleta definizione di Andrew Taylor Still di “Lesione Osteopatica”. Con il termine “Disfunzione Somatica” si intende “una funzione alterata o alterazione dei componenti correlati del sistema somatico (struttura del corpo): strutture scheletriche, articolari, miofasciali e vascolari, linfatiche e relativi elementi neurali” (Glossario della terminologia osteopatica).
Still parlava di «Lesione Osteopatica» che per lui era un’ostruzione alla corretta funzione del corpo, ovvero qualsiasi cosa che limitasse la normale funzione dei sistemi corporei, compresi il flusso sanguifero, linfatico o l’attività dei nervi.
Un’articolazione in disfunzione somatica ad esempio è un cambiamento nel normale funzionamento di quell'articolazione. Per struttura articolare si intende tutto ciò che la compone: la fascia, i muscoli, i legamenti e i tendini. Ognuno di questi elementi può trovarsi in uno stato tensionale alterato e questo si riflette con più cambiamenti di stato, ma primariamente è valutata dal movimento ristretto che caratterizza un’articolazione in disfunzione somatica. Vi sono altri cambiamenti di stato che si possono manifestare nel lungo periodo, ad esempio la secchezza cutanea sopra l’area coinvolta, il cambio di temperatura cutanea zonale che nel lungo risulta diminuita, fino alle patologie d'organo.
La valutazione, oltre che della postura assunta dal paziente e dal suo ristretto movimento, prevede la presa in esame di almeno tre aspetti:
Fattori Neurologici: iper-responsività segmentale con relativo ipertono muscolare e sovra-reattività dei fusi neuromuscolari; alterazione della perspiratio cutanea, sia in eccesso che in difetto; alterazione del letto vascolare, sia in distensione (vasodilatazione) sia in contrazione (vasocostrizione); differenza di tensione dei tessuti molli, in contrazione con aumento della scarica nocicettiva.
Manifestazioni Riflesse: dolore riferito al luogo della disfunzione in esame o proiettato (irradiato in altre aree del corpo); rigidità tissutale nel sito disfunzionale; alterazione della temperatura, in aumento o in diminuzione.
Fattori Circolatori: macroscopici (come la temperatura, ma anche eritema o arrossamenti, edema nel luogo disfunzionale) e microscopici (lieve iperemia, congestione tissutale, teleangectasie, fibrosi fasciale, …).
Tra i principali aspetti correlati è bene evidenziare possibili cambiamenti: polsi arteriosi, sudorazioni profuse anche solo zonali, alterazioni del diametro pupillare, ipoacusie, alterazioni della fonazione, della deglutizione, del gusto e altri aspetti viscero-organici che denotano una perturbazione dei sistemi nervosi autonomici.
Bibliografia:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35258631/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35052192/
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/124754/
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