Qual è la differenza tra manipolazioni (thrust) e Counterstrain?

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Qual è la differenza tra manipolazioni (thrust) e Counterstrain?

Jones Institute Italia - Corsi di Formazione Sanitaria
Pubblicato da Dr. Erik E. Gandino in Generico · 25 Febbraio 2021
Tags: osteopatiascuola
Entrami gli impulsi hanno un ruolo neurologico, ed agiscono su diversi recettori, tra cui il fuso neuromuscolare gli organelli del Golgi (OTC) recettori legamentosi, etc… ma il thrust è poche volte risolutivo su lungo periodo, se non per un problema acuto, poiché la sua capacità neuromodulante non è sufficiente affinché il corpo metta in atto i sistemi riparativi ed il nuovo equilibrio. Mentre il Counterstrain (CS) crea l’ambiente idoneo affinché il corpo faccia ciò per cui è programmato, ossia autoripararsi ed autocorreggersi.
 
Indipendentemente dalla letteratura moderna che considera che le manipolazioni agiscono solo per poche ore o pochi giorni, ad alcune che dicono che è solo una risposta emotiva al suono ed all’evento mini traumatico. Personalmente crediamo che i trust abbiano in realtà molta più efficacia di quello che si scrive ma meno di quello che si pensa. Senza entrare troppo in micro dettagli (per i quali faremo un capitolo a parte), tra impulsi ripetuti, ad amplitudine ampia o bassa, diciamo che il thrust manipolativo L’efficacia di questo approccio è principalmente imputabile a due possibili effetti. Il primo nei confronti del Sistema Nervoso Centrale (SNC), che notando un enorme segnale di scarica provenire dal Fuso tende a diminuire l’impulso sui motoneuroni Gamma e quindi si ottiene una diminuzione della scarica fusale e quindi una minor tensione. Il secondo è dato dal fatto che la forza d’allungamento, soprattutto se esercitata non in asse viene trasmessa agli OTG ed ai recettori articolari di tipo III; questo comporta un’intensa scarica inibitoria nei confronti del muscolo stesso. Il limite di questo approccio è che l’inibizione è di scarsa entità, fornendo solo un momentaneo miglioramento, o parziale o nessun miglioramento. Invece la metodica è di grande efficacia se l’errore si trova a livello capsulare, dove alloggiano i recettori legamentosi di Tipo III (simili OTG), o tendineo, dove alloggiano gli OTG; con conseguente restrizione del range articolare.

 
Il Counterstrain (CS) invece permette grazie allo stato di spegnimento protratto dei diversi recettori, un reale e tangibile reset neuro-recettoriale compiendo quello che si chiama neuro modulazione periferico-centrale. Il CS infatti portando a silenziare la scarica afferente del fuso e di altri recettori (ma per semplicità qui parliamo solo del fuso) non permette al cornetto posteriore di percepire impulsi e quindi esso non attiva né i motoneuroni alfa del cornetto anteriore né i centri sovrassiali tramite le vie spino-cerebellari (ed altre). Ne consegue un iniziale aumento di scarica sui motoneuroni gamma da parte delle vie extrapiramidali per ricercare i fusi silenti, ma essi si trasforma comunque in un nulla di fatto poiché la scarica efferente non fa presa sui fusi silenziati in modo specifico tramite la metodica Strain Counterstrain, questo porta quindi nell’arco di pochi secondi (una 90 circa) ad una diminuzione dell’alterazione neuro-recettoriale fino alla completa neuro-modulazione con conseguente nuovo e fisiologico stato tensionale della nostra fibra muscolare e non solo.
Ecco la grande differenza tra le due metodiche la più importante specificità funzionale del Counterstrain rispetto ai Thrust

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