Come si svolge un trattamento Strain Counterstrain

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Come si svolge un trattamento Strain Counterstrain

Jones Institute Italia - Corsi di Formazione Sanitaria
Pubblicato da Dr. Erik E. Gandino in Generico · Martedì 17 Nov 2020
Tags: osteopatiascuola
Il trattamento di un operatore formato in Strain Counterstrain è molto approfondito, ed ogni nostro operatore certificato è valutato sull’iter d’approccio al paziente, il quale si svolge in questo modo:
 
1) Prima si effettua una accurata raccolta dei dati clinici (anamnesi); questa parte è di fondamentale importanza nella prima visita. Infatti può coprire anche 2/3 del tempo della seduta. Bisogna aver ben chiaro quali sono le aree interessate da problemi che ci espone il nostro paziente; come potrebbero essere in relazione diretta o indiretta tra loro. Quali sono quelle più sintomatiche e da quali bisogna necessariamente iniziare per un corretto protocollo di lavoro. L’area affrontata per prima non sempre è quella maggiormente sofferente per il paziente; ma tutto deve seguire un preciso iter di ragionamento clinico per massimizzare il risultato e ridurre i tempi di trattamento. Le domande poste dal clinico sono specifiche e mirate per comprendere esattamente la possibile origine del problema, l’andamento nel tempo e gli eventuali compensi creati; ma soprattutto la comprensione di quale/i dei 5 Pilastri osteopatici sono disfunzionali ed in quale percentuale. Questo ci permetterà di capire come e con quali strumenti dobbiamo intervenire.
 
2) Il secondo step è un’attenta valutazione del paziente (esame obiettivo); in questo importante passaggio si valuta la postura in toto del paziente ed i movimenti delle articolazioni coinvolte nelle problematiche del nostro soggetto. Si valuta la sensibilità di zona nelle sue varie forme, i riflessi, la forza dei muscoli locali e collegati e la funzionalità del sistema nervoso periferico (test neurologici). Si può anche effettuare un esame obiettivo organico se necessario o vascolare o di altri sistemi all’occorrenza.
3) Dopodiché si arriva all’atto terapeutico vero e proprio: ossia impostare uno stimolo adeguato al nostro paziente. I clinici del Counterstrain sanno bene che il corpo necessita sempre di uno o più stimoli neurologici e quindi il primo e più potente, è quello manuale, per neuro-modulare il sistema nervoso periferico e centrale ed eliminare così reali punti di blocco articolare o problemi muscolari o disfunzioni organiche. Per questo non vi è nulla migliore dello Strain Counterstrain, infatti questa metodica va a ripristinare la corretta funzionalità recettoriale dei vari sistemi presi in esame e permette così il ripristino delle normali funzioni dei vari apparati. Dopodiché se ancora servono altri stimoli, spesso si possono utilizzare altri stimoli neurologici, oppure esercizi o elettromedicali per favorire un fenomeno antalgico ed antinfiammatorio.
 
Per ultimo la dove servisse si può sempre supportare il corpo con terapie: farmacologiche, ausili, strumentale, comportamentale, alimentari, psicocomportamentali etc…

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