Come si manifesta il dolore Viscero-Organico?

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Come si manifesta il dolore Viscero-Organico?

Jones Institute Italia - Corsi di Formazione Sanitaria
Pubblicato da Dr. Erik E. Gandino in Generico · Martedì 06 Ott 2020
Tags: osteopatiascuola
Le vie sono molteplici, ma in modo molto semplice possiamo dire che qualsiasi dolore, che sia esso: organico, psichico o fisico, per essere percepito dal Sistema Nervoso deve stimolare i nostri nocicettori (organelli che percepiscono il dolore) i quali sono primariamente inseriti sull’apparato tegumentario (cute e sottocute) e muscolo-scheletrico. Se avessimo nocicettori profondi a livello organico: cardiaci o intestinali, avremmo dolore quando il cuore si contrae o quando digeriamo; ecco perché alcuni dolori profondo sono mal percepiti. Quando vi è un qualche danno organico, dei nervi aspecifici ribaltano il loro segnale su nocicettori cutanei o muscolari di zona, lungo la stessa via dermatomerica (innervativa). In questo modo possiamo mettere in allarme il sistema che qualcosa non sta funzionando bene. Da lì poi, il sistema muscolo-scheletrico può attivarsi come unica difesa fisica, per andare in “pseudo soccorso” al segnale profondo. Questo generalmente si traduce in uno spasmo contratturante tipo colico, nel tentativo di bloccare la zona così da non stirare la parte che sta inviando segnali aberranti. Ecco spiegato lo spasmo che si avverte quando soffriamo di un dolore viscero-organico. Con una manifestazione che va sotto il nome di nocifensione (dolore da difesa).



Questa situazione protratta nel tempo può portare ad una slatentizzazione con autonomia della zona muscolare, la quale può diventare la forma primaria di dolore anche quando il dolore profondo è cessato. In questo contesto di spasmo muscolare possono insorgere le condizioni ideali per lo sviluppo di disfunzioni quali: Tender Points o Trigger Points.
Questa situazione è beffarda poiché camuffa spesso la diagnosi e svia il clinico poco esperto, infatti: il medico rincorre la via organica perdendosi la componete autonoma che si è potuta sviluppare nell’apparato muscolo-scheletrico, mentre il fisioterapista o figure simili rincorrono solo l’aspetto muscolo-scheletrico ignorando la parte organica e non sapendo come diagnosticarla. Lo psicologo cerca sempre una correlazione pisco-somatica, che volendo trova, ma spesso essa è somato-psichica e non viceversa.
Quindi avere una completezza di approccio non è cosa semplice, bisogna essere molto formati sia in medicina, sia in medicina manuale ed anche avere buone conoscenze in ambito psico-comportamentista.

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